INCONTRI A TEMA: SPECIALE ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
9 FEBBRAIO 2017 – DR. SILVIO SAVASTANO, OCULISTA
la quarta settimana, del progetto di alternanza scuola lavoro del Liceo Classico “G.Carducci” e della Farmacia Europa del dr. Sergio Ricciuti di Cassino, ospita l’allergologo, che cura le patologie allergiche spesso causate dall’inquinamento dell’aria e del cibo, e l’oculista, punto di riferimento per la salute degli occhi.
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ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
CLASSE IV SEZ. C – LICEO CLASSICO G. CARDUCCI CASSINO
INTERVISTA AL DR. SILVIO SAVASTANO 09/02/2017
1 Qual è stato il suo percorso scolastico?
Il Dottor Silvio Savastano ha frequentato il Liceo Scientifico. Si è laureato in Medicina e Chirurgia il 30/07/73 con 110 e lode, per poi specializzarsi in Oculistica a Napoli il 22/06/77. Divenne Ricercatore Confermato nel 1988, per poi diventare qualche anno dopo Primario Oculista qui a Cassino e Direttore di Polo per Cassino/Sora/Atina.
2 Quali sono stati i motivi della scelta?
Indubbiamente l’ha spinto la tradizione familiare: la laurea in Oculistica della sua famiglia iniziò addirittura dal suo trisavolo! Hanno contribuito anche gli amici, tra cui lo stesso Franco Ricciuti, fratello del Dr. Sergio.
3 La professione corrisponde a quanto voleva fare?
Nonostante qualche delusione, che naturalmente bisogna affrontare, il Dr. Savastano è estremamente convinto di aver fatto la scelta giusta.
4 Quali sono le principali difficoltà che ha incontrato nella sua formazione professionale?
Gli è stato ‘difficile’ trattare con i colleghi, che siano principali o infermieri; il tutto è sicuramente dovuto alla profonda disorganizzazione che c’è dietro.
5 Alla luce della sua esperienza, rifarebbe questo percorso?
Lo rifarebbe senz’altro, in quanto gratificante per esprimere il proprio coraggio e il proprio ingegno, senza contare la passione e la vocazione (entrambe necessarie).
6 In cosa consiste la sua professione e quali sono gli attuali sbocchi occupazionali?
La sua professione, col progresso e l’avanzamento della medicina, ha permesso di utilizzare strumentazioni moderne e più ‘aggressive’, per trattare le malattie in modo più veloce e ovviamente più semplice (ne è un esempio la cataratta, che in passato richiedeva ai nostri medici più di un paio d’ore e adesso è sufficiente solo mezz’ora nell’ospedale stesso).
7 Com’è cambiata la professione in questi anni e quali sono le prospettive?
La professione è cambiata soprattutto grazie all’ingresso di nuove tecnologie in campo medico e chirurgico. Ora si utilizzano attrezzi più ‘maneggevoli’ ma anche più delicati, da utilizzare con estrema precisione. Il progresso sul campo ha permesso di preservare la vista anche mediante più visite ‘di controllo’ e con gli occhiali appositi; forse è perché il settore è in frequente crescita se si offrono più posti di lavoro in Oculistica in tutta Italia?
8 Quali sono le oggettive difficoltà di accesso alla professione?
Il cambiamento citato sopra ha portato nuove scoperte ma ha cambiato radicalmente la medicina, quasi ‘banalizzandola’, sfibrandola e rendendola allo stesso tempo accessibile a tutti.
9 In quale ambito (medicina ospedaliera o territoriale) viene esercitata la professione?
Oramai c’è più richiesta medica che chirurgica, e ne sono una prova (aggiunge con amarezza) i tirocinanti che vengono quotidianamente sfruttati senza aver imparato molto. Rimprovera la mancanza di una legge in grado di permettere una sorta di ‘specializzazione’ in diversi settori o interventi.
10 Qual è l’oggettiva differenza tra un operatore in strutture pubbliche e uno in strutture private?
Per il settore pubblico fa la differenza la buona volontà, che si manifesterebbe con un maggiore apporto alla sala operatoria o al pronto soccorso, ma purtroppo manca (e ne è un esempio la reperibilità notturna anche in ambito ospedaliero). Per il settore privato, invece, manca l’ospitalità dei giovani medici in visita, di fatto le percentuali si ritengono non sufficientemente adeguate.
11 Quali difficoltà ci sono per chi volesse operare in ambito ospedaliero?
Difficoltà più grande, aggiunge sogghignando, è quella di entrarci, ma bisognerebbe parlare anche di meritocrazia e il discorso risulterebbe troppo ampio.
12 Quali difficoltà ci sono per chi volesse operare da libero professionista?
Probabilmente si instaura un rapporto che va prettamente ‘a fiducia’ e basandolo sull’affetto reciproco, si rischia di perdere di vista il quadro generale e si rende più difficile la scelta concreta della soluzione migliore.
13 Qual è la differenza tra la professione esercitata in Italia e quella all’estero?
Senza dubbio all’estero c’è un clima migliore da entrambe le parti: sia per i medici che insegnano la pratica e restano sempre al passo con i tempi, sia per gli studenti che, oltre ad imparare in maniera diretta, sono anche tutelati dal punto di vista legale secondo schemi ben definiti.
14 Viene riconosciuta l’esperienza all’estero nel momento di tornare in Italia?
E’ fondamentale per il proprio CV. Anche il Dr. Savastano ha sperimentato personalmente, trattenendosi 2 mesi a Boston e 6 in Francia per un convegno sui laser: i protagonisti dei nostri interventi odierni.
15 Quali caratteristiche deve avere uno studente per fare questa professione?
Lo studente ha bisogno di determinazione e soprattutto voglia di imparare e capire il paziente, creando un legame empatico non indifferente.
16 La professione può creare ulteriori possibilità di lavoro?
Con la legge Fornero, ci sono maggiori possibilità rispetto ai tempi che corrono, ma indubbiamente meno di tanti anni fa, quando c’era più occasione affiancata alla buona qualità.
17 C’è concreta possibilità di accedere a scuole di specializzazione?
Più di tanti anni fa, anche se ultimamente si parla di entrare come volontari per acquistare più titoli, per poi sostenere un esame finale, ma è tutto in fieri.
18 Quanto pesa la fortuna/casualità?
Bisogna essere molto fortunati.
19 Consiglierebbe ad uno studente o ad un figlio questa professione?
Se fatta con passione si, perché è infinitamente gratificante.
CLASSE IV SEZ. E – LICEO CLASSICO G.CARDUCCI CASSINO
Relazione del 09/02/2017
Giovedì 9 gennaio presso la sala polivalente della farmacia Europa, si è tenuto l’incontro con il dottor Silvio Savastano, specializzato in oculistica.
Il dottore ci ha mostrato inizialmente, attraverso delle foto proiettate sulla lavagna interattiva, diversi apparecchi, moderni e non, utilizzati nell’ambito della sua specializzazione, ad esempio la tabella ottica mirata alla misurazione della vista.
Ha seguito poi l’intervista preparata da noi ragazzi del liceo classico.
Dopo aver frequentato il liceo scientifico di Cassino, il dottor Savastano ha conseguito la laurea alla facoltà di medicina e chirurgia alla Sapienza il giorno 7 luglio 1973 ottenendo un punteggio di 110 e lode e per poi specializzarsi a Napoli il 22 giugno 1977.
Quando gli è stata posta la domanda riguardante i motivi della scelta, il dottore ci ha spiegato di far parte di una famiglia di oculisti da cinque generazioni ed è stato sicuramente l’ambiente in cui ha vissuto che gli ha fatto apprezzare questo tipo di studi.
Ha lavorato a Cassino fino alla chiusura del reparto per poi spostarsi a Frosinone, dove è stato primario negli ultimi tre anni.
Nel corso della sua carriera le difficoltà incontrate hanno riguardato soprattutto il rapporto e il dialogo con colleghi e infermieri ed ha esposto le pecche del sistema sanitario italiano a contrasto con quello straniero ( citando anche un’esperienza a Boston).
Ammette però che sostanzialmente rifarebbe questo lavoro che è molto gratificante; comprendendo inoltre l’oculistica una parte medica e una chirurgica, nel caso in cui qualcuno non sia portato per la chirurgia, può scegliere soltanto la prima parte.
Al termine dell’incontro il dottor Savastano ci ha mostrato una foto che lo ritraeva con due dei suoi figli, entrambi oculisti.