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Relazione alternanza scuola-lavoro Percorso medico-farmaceutico
CLASSE IV SEZ. B – LICEO CLASSICO G.CARDUCCI CASSINO
INTERVISTA AL DOTT. FOLCARELLI FARMACISTA OSPEDALIERO DEL 19/01/2017
PARTE I
In quale ambito (medicina ospedaliera o territoriale) viene esercitata la professione?
Il farmacista ospedaliero si occupa dell’inventario dei farmaci che vengono utilizzati all’interno di un ospedale o di una clinica, questi ultimi sono per lo più molecole essenziali di farmaci, per evitare uno spreco di fondi nell’acquisto di farmaci analoghi. I farmacisti territoriali invece sono a più stretto contatto con i pazienti, e si occupano delle prescrizioni dei medici.
Quali difficoltà ci sono per chi volesse operare in ambito ospedaliero?
Quali difficoltà ci sono per chi volesse operare come libero professionista?
Entrambi i rami richiedono lo stesso corso di studi, tuttavia chi volesse operare in ambito ospedaliero, deve superare alcuni concorsi per poter essere assunto, mentre chi volesse lavorare come libero professionista, può decidere di lavorare in una farmacia come dipendente, dopo essersi iscritto all’Albo dei farmacisti, oppure richiedere alla regione e agli enti di competenza la concessione per aprire una nuova farmacia.
Qual è la principale differenza tra la professione esercitata in Italia e la professione esercitata all’estero?
Non ci sono sostanziali differenze tra la professione esercitata in Italia e la professione esercitata all’estero
Viene in qualche modo riconosciuta l’esperienza all’estero al momento in cui decide di rientrare in Italia?
No, l’unico vantaggio offerto dall’esperienza all’estero è la conoscenza della lingua, che può risultare molto utile nel corso della propria carriera.
PARTE II
In cosa consiste la sua professione sanitaria?
Migliorare l’assistenza al paziente e la qualità della gestione del farmaco in tutte le sue fasi di utilizzo con la capacità di razionalizzare i costi.
Quali sono gli attuali sbocchi occupazionali?
Attualmente, diventare dei collaboratori in farmacia, con tutto ciò che ne consegue, o diventare essi stessi titolari di farmacia o parafarmacia, se si dispone in famiglia di un’attività già avviata, o se si dispone delle risorse necessarie ad avviarne una.
Come è cambiata in questi anni e quali sono le prospettive?
La professione ha subito una profonda evoluzione legata a cambiamenti istituzionali, sociali e di mercato: dalla progressiva armonizzazione legislativa con le politiche europee alle politiche di contenimento della spesa farmaceutica ospedaliera e territoriale, dalla richiesta di collaborazione alle farmacie per l’erogazione di nuovi servizi assistenziali da parte dei Servizi Sanitari Regionali ai nuovi indirizzi dell’AIFA…. La dimensione economica è entrata prepotentemente nelle scelte di settore, e ciò sta impattando sul ruolo e sull’immagine del farmacista sia ospedaliero, sia di comunità, sia operante nelle aziende farmaceutiche e di distribuzione intermedia.
Quali sono le oggettive difficoltà di accesso alla professione?
E’ necessaria una specializzazione, un master di almeno primo livello, e superare i concorsi di ammissione.
Qual è l’oggettiva differenza tra il professionista che opera in strutture pubbliche e quello che opera in strutture private?
Il farmacista che opera in una struttura pubblica, come un ospedale, si occupa principalmente del controllo dei farmaci che verranno utilizzati collettivamente in tutta la struttura, ad esempio, un ospedale utilizzerà un solo tipo di aspirina, scelto dal professionista. In strutture private, il professionista si basa sulle singole necessità dei pazienti, usufruendo di una gamma più ampia di farmaci.
Relazione alternanza scuola-lavoro Percorso medico-farmaceutico
CLASSE IV SEZ. C – LICEO CLASSICO G.CARDUCCI CASSINO
Le lezioni di scuola lavoro dell’anno scolastico 2016/2017 sono state prefissate in modo da ottenere una serie di incontri con specialisti di vasta gamma.
Giovedì 19 gennaio ci siamo recati alla Farmacia Europa per prender parte alla prima lezione che prevedeva un incontro con due farmacisti: il Dr Ricciuti (responsabile della Farmacia che ci ospitava) e il Dr Folcarelli, un farmacista ospedaliero. Dopo esserci accomodati e aver assistito alle presentazioni dei due professionisti, il Dr Ricciuti ci ha mostrato il calendario dei prossimi incontri, fino al mese di marzo. Ogni giovedì ci recheremo in Farmacia per assistere ai chiarimenti di uno specialista: chirurgo, cardiologo, igienista dentale, medico legale, diabetologo e altri. Successivamente si è presentato anche il Dr Folcarelli spiegandoci dapprima la sostanziale differenza tra lui e il suo collega. Infatti, il primo è farmacista ospedaliero, il secondo farmacista territoriale (al pubblico). Successivamente, abbiamo subito iniziato con l’intervista, ponendo una serie di domande per classe. Le prime domande riguardavano la sua formazione: in cosa consisteva il suo percorso di studi e quali sono state le motivazioni che l’hanno spinto ad intraprendere questa strada. L’esperto ci ha risposto che fin dal liceo è stato un amante delle materie scientifiche e soprattutto della chimica ed è stata proprio questa passione, insieme all’influenza della sorella più grande, studentessa universitaria della facoltà di farmacia, a spingerlo a compiere questa scelta. Durante il suo percorso universitario ha incontrato molte difficoltà, in particolare per la durata degli studi e per le particolari materie di studio, ma nonostante questo afferma che rifarebbe molto volentieri questo percorso. Consiglia questa professione solo a persone che sono molto interessate: solo così le difficoltà passano in secondo piano. Poi ci ha parlato della sua professione: ci ha spiegato di essersi laureato in farmacia, e di essersi specializzato come farmacista ospedaliero. Ci ha spiegato di come questa sia una professione di importanza sempre maggiore nella struttura sanitaria: il farmacista ospedaliero migliora l’assistenza al paziente e la qualità di gestione dei farmaci ad esso prescritti. Ci ha spiegato di come le farmacie ospedaliere siano organizzate in modo da offrire a tutti i reparti la migliore assistenza e per consentire lo svolgimento delle attività terapeutiche assistenziali. Per diventare farmacisti ospedalieri bisogna laurearsi in Farmacia, oppure in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, e successivamente specializzarsi in Farmacia Ospedaliera. Dopo essersi specializzati però gli studenti non trovano subito lavoro: in alcuni casi è richiesto anche un master. Inoltre ha anche aggiunto alcune informazioni riguardanti i farmaci: ci ha spiegato di come il prezzo cambi in base alla lavorazione (per esempio di alcuni farmaci prodotti dalle piante) e che alcuni farmaci sono gratuiti per pazienti con particolari malattie. Ci ha raccomandato di non esagerare con l’uso di farmaci, perché potrebbero causare problemi anche molto gravi al nostro corpo. Il farmacista ha anche il compito di rendere accessibili solo alcuni farmaci, e di richiedere una ricetta per quelli che non devono essere utilizzati in modo improprio. Ci ha spiegato le differenze tra la sua professione in Italia e all’estero: sostanzialmente non ci sono differenze ad eccezione delle ricette mediche che hanno caratteristiche diverse. Nonostante ciò l’esperienza conseguita all’estero in ambito farmaceutico non viene riconosciuta in Italia. Dunque l’esperienza estera è utile solamente per le lingue. Infine ha dato consigli utili a ragazzi in procinto di scegliere il proprio percorso di studi, proprio come noi. Ha innanzitutto specificato che, per intraprendere tale discorso, è assolutamente necessaria la passione per la chimica.
Relazione alternanza scuola-lavoro Percorso medico-farmaceutico
CLASSE IV SEZ. D – LICEO CLASSICO G.CARDUCCI CASSINO
Nella giornata del 19 gennaio 2017, si è tenuto il primo incontro di alternanza scuola-lavoro presso la farmacia Europa di Cassino. A parlare il Professor Massimiliano Folcarelli, farmacista ospedaliero, ex alunno del Liceo Scientifico, laureato in Farmacia presso l’Università “La Sapienza” di Roma. La laurea in farmacia si acquisisce dopo 4 anni di studio presso la medesima facoltà, più una serie di master e specializzazioni. Il relatore ha affermato che in precedenza durava 3 anni. Noi ragazzi del Liceo Classico G. Carducci di Cassino tramite un’intervista abbiamo avuto modo di scoprire aspetti personali e lavorativi del relatore in questione. La prima domanda posta riguardava la sua esperienza personale in merito alla scelta della facoltà e degli eventuali sbocchi di lavoro che essa fornisce. Egli ha raccontato di averla scelta casualmente anche se sua sorella, più grande, stava già svolgendo tale percorso. Ha iniziato la sua carriera all’interno di una farmacia rurale aperta al pubblico per poi prendere una specializzazione e un master per lavorare in una farmacia ospedaliera. E’ emersa anche la differenza tra il farmacista ospedaliero puro e quello territoriale. Il farmacista territoriale secondo quanto riferito dal dottor Folcarelli opera nell’azienda sanitaria locale o nelle situazioni pubbliche e per lo più a contatto con i pazienti che hanno bisogno di farmaci costosi. Da pochi anni, però, le normative sono cambiate poiché questi prodotti sono vendibili anche all’interno di farmacie comunali. Al contrario, il farmacista ospedaliero ha un MINI PRONTUARIO ovvero una sorta di libro che contiene le molecole utili al prodotto che deve essere venduto. La difficoltà principale di chi intraprende questo percorso di studio è la chimica. Per tanto non è consigliabile l’approccio a questa facoltà se non si ha un’inclinazione particolare nei confronti di tale disciplina. Nell’ipotesi in cui non si operi in strutture sanitarie o in farmacie, l’attività del libero professionista si esplica in attività di consulenza, di sostituzioni di titolari, oppure di consulenze dello sport occupandosi di alimentazione.
Relazione alternanza scuola-lavoro Percorso medico-farmaceutico
CLASSE IV SEZ. E – LICEO CLASSICO G.CARDUCCI CASSINO
Nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro per il percorso clinico farmaceutico sono stati organizzati dal Liceo Classico Carducci, in collaborazione con la farmacia Europa, diversi incontri con specialisti del settore sanitario.
Il primo incontro che ha coinvolto noi ragazzi del quarto anno si è tenuto giovedì 19 gennaio presso la sala Polivalente della farmacia Europa, con la partecipazione del dottor Massimiliano Folcarelli, farmacista ospedaliero. L’ intervista condotta da noi ragazzi, articolata in domande è stata suddivisa in quattro parti. In particolare, le domande delle prime due sezioni sono state finalizzate ad una presentazione dapprima in modo specifico del percorso di studi del relatore e dei motivi della sua scelta e, più in generale, della professione svolta con tutto ciò che ne concerne: in cosa consista praticamente l’esercizio del proprio mestiere e quali siano i possibili sbocchi occupazionali, ecc.
Nella fattispecie il dottor Folcarelli ci ha spiegato quali siano le mansioni di un farmacista che opera in una struttura pubblica. Innanzitutto, la differenza con un farmacista territoriale si nota già a partire dall’iter scolastico: dal 1998 infatti, in conformità alle norme europee, per poter accedere al concorso per tale ruolo è necessaria oltre alla laurea un’ulteriore specializzazione in farmacia ospedaliera o farmacologia.
Raccontandoci di come sia giunto a ricoprire questo ruolo si è soffermato sulla sua passione già scoperta negli anni del liceo per la chimica, elemento alla base della scelta della facoltà universitaria.
Alla domanda leggermente più personale delle altre, “rifarebbe alla luce della sua esperienza lo stesso percorso professionale?”, ha risposto senza alcuna esitazione “sì” a conferma della forte motivazione e passione alla base della sua scelta.
La quarta e ultima sezione concernente domande di approfondimento poste da noi ragazzi, espone maggiormente quelli che potrebbero essere i dubbi o i consigli richiesti da uno studente che si accinge a scegliere un indirizzo universitario. In particolare è stato interessante capire, visti i tempi di oggi, quali siano le possibilità di lavoro e gli sbocchi occupazionali offerti dal conseguimento della laurea in farmacia. In risposta a questa domanda il dottor Folcarelli ci ha rassicurati sul fatto che il tasso di disoccupazione nel settore è davvero molto basso. A conclusione dell’incontro la domanda che più coinvolge noi ma anche il relatore a livello personale: “Consiglierebbe ad uno studente o ad un figlio questa professione?” in risposta alla quale ci è stato detto “sì, ma è necessario che piaccia la chimica”.