INCONTRI A TEMA – MERCOLEDI’ 24 FEBBRAIO 2016
“MANGIARE BENE E DIVERTIRSI IN CUCINA”
Pietro Miele
Chef Ristorante Villa Euchelia
I CONSIGLI DELLO SPECIALISTA TRA PREVENZIONE E TERAPIA
ABSTRACT DELLA CONFERENZA
Un’alimentazione sana ed equilibrata è indispensabile per lo sviluppo adeguato del nostro corpo e la nostra salute, è importante perciò diffondere la cultura del “mangiar bene” soprattutto nei bambini che sono le menti del futuro.
È compito del genitore, o dell’educatore, far instaurare al bambino un buon rapporto con il cibo già dalle prime fasi dello svezzamento creando momenti di serenità e divertimento, interagendo con il bambino e intrattenendolo in modo da fargli vivere l’esperienza in maniera gioiosa. Il bambino infatti non deve percepire questo momento come una costrizione, ma come un momento di convivialità. Oltre all’intrattenimento è importante anche far avere al bambino un primo contatto diretto con il cibo: deve iniziare a toccare, annusare e assaggiare la pappa anche da solo con l’innato istinto di mettere tutto in bocca.
In questa prima fase di svezzamento è bene far assaggiare al bambino più cibi possibili, ovviamente sempre consigliati dal pediatra e poveri di condimenti, in modo da iniziare a fargli capire che esistono diversi sapori.
Quando il bambino sviluppa le sue capacità cognitive, spesso inizia rifiutare il cibo; è bene notare però che nella maggior parte dei casi non soffre di inappetenza, ha solo un rapporto sbagliato con il cibo.
Il genitore ha quindi il compito di risvegliare l’interesse per il cibo facendo del momento della preparazione un’occasione speciale rendendone partecipe il bambino, il quale toccando i cibi con le sue mani, impara a riconoscere le varie consistenze, rimane attratto dalla varietà di prodotti colorati che offre la natura e inizia a sviluppare la curiosità per il gusto. Otre ad arricchire il suo bagaglio culturale personale, è un momento di condivisione con il genitore che lo assiste, il bambino quindi sviluppa anche le sue capacità relazionali e cooperative.
Sarebbe bene, inoltre, insegnare sin da subito al bambino il principio della stagionalità, magari con giochi didattici in modo da imparare divertendosi quali prodotti preferire in un determinato periodo dell’anno. Consumare secondo la stagionalità del territorio è molto importante perché consente di nutrirci con cibi che si trovano nel loro naturale periodo di maturazione e quindi assumere alimenti ad alto valore nutritivo e dal sapore intenso, gli alimenti coltivati fuori stagione invece hanno una scarsa qualità nutritiva e poco sapore, senza contare gli effetti che hanno le loro tecniche di produzione sull’inquinamento.
Purtroppo però ci sono degli alimenti che i bambini rifiutano categoricamente ed è proprio in questi casi che il genitore deve fare delle magie per trasformare in maniera irriconoscibile il cibo respinto. Spesso questo discorso si riferisce alle verdure o alla carne, ci sono tre consigli utili che possono quantomeno dimezzare questo problema:
il primo consiglio per renderle più appetibili è quello di cucinare tutto bene cercando di mantenere i colori vivi e naturali dei prodotti poiché a nessuno piacerebbe mangiare verdure molli e sbiadite che hanno lasciato tutta la clorofilla nell’acqua di cottura;
- il secondo consiglio è quello di curare la presentazione del piatto: ci si può sbizzarrire a tagliare i cibi a forma di cuore o stelle e altre forme simpatiche, d’altronde come sappiamo tutti anche l’occhio vuole la sua parte;
- il terzo consiglio è il mio preferito: il genitore deve riuscire a camuffare i cibi respinti in modo che il bambino li mangia senza rendersene conto, ci si può quindi sbizzarrire con ricette fantasiose che nascondono ingredienti sani e salutari con ad esempio hamburger di melanzane, quiche di verdure, muffin dolci alle zucchine, frullati di frutta e così via.
Un aspetto che merita importanza riguardo la cultura del buon cibo è quello di abituare il bambino a preferire prodotti naturali e non confezionati. Il genitore deve sostituire le merendine con centrifugati di frutta e verdura, torte e crostate fatte in casa, succhi di frutta naturali, spremute di agrumi e così via. Il bambino imparerà così i sapori naturali dei prodotti senza conservanti ed edulcoranti e si abituerà da grande a ricercare la qualità dei prodotti genuini.
In conclusione, i genitori, aiutati dalle scuole, devono impegnarsi ad introdurre al bambino la cultura del buon cibo con attività didattiche volte ad imparare la provenienza delle materie prime e le differenti preparazioni e ad incentivare il consumo dei prodotti secondo il principio della stagionalità.
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