INCONTRI A TEMA – MARTEDI’ 12 OTTOBRE 2015


LA LEZIONE DELL’EXPO

Dr. Sergio Ricciuti
farmacista, titolare Farmacia Europa
organizzatore INCONTRI A TEMA

I CONSIGLI DELLO SPECIALISTA TRA PREVENZIONE E TERAPIA

ABSTRACT DELLA CONFERENZA

L’EXPO di Milano è l’occasione per fare alcune riflessioni, personali, senza avere la presunzione di poter racchiudere un evento così importante e grandioso in poche parole. Come 20 milioni di cittadini del mondo ho visitato l’EXPO più per curiosità, più per avere una mia idea di questo evento di cui parlavano tutti, che per una reale convinzione: era praticamente un atto dovuto. Sono andato a Milano “pieno di pregiudizi” generati dalle notizie di una nuova tangentopoli, di cantieri che erano in forte ritardo, di grandi disagi che i visitatori soffrivano e sono tornato a casa con l’orgoglio di essere italiano e di aver partecipato ad un evento grandioso per dimensione e contenuti.

L’EXPO nasce a Londra nel 1850, da allora molte edizioni si sono succedute ed hanno presentato al mondo prototipi del “mondo che verrà”. Ad esempio la prima macchina per cucire, la famosa Singer, la “catena di montaggio” di Ford, il telefono, l’illuminazione per esterni, la prima auto a gasolio, tanto per fare qualche esempio. L’EXPO ha un carattere temporaneo ed alla fine tutto va via, ma ci sono delle eccezioni, come la Tour Eiffel costruita per l’Esposizione Universale di Parigi nel 1889, che è oggi il simbolo di Parigi.

Nel tempo l’EXPO ha cercato di darsi delle regole (una ogni 5 anni, durata inferiore a sei mesi ecc.) che non sempre sono state rispettate. Adesso la cadenza quinquennale è inframezzata da Esposizioni internazionali, ma non Universali come quella di Milano e quella, precedente di Shanghai. La prossima si terrà a Dubai ed il padiglione, visitatissimo, degli Emirati Arabi, verrà smontato e rimontato nel cuore della nuova esposizione.

Il tema “nutrire il pianeta, energia della vita” è affrontato da tutti con grande impegno ed un grande ricorso alle più moderne tecnologie. Ci sono delle cose che mi sembrano inadatte, come la presenza di talune multinazionali che con la buona alimentazione hanno ben poco a che vedere e che sono responsabili del dilagare dell’obesità ma, “ubi maior”, evidentemente le esigenze economiche e la oggettiva diffusione di un certo tipo di alimentazione hanno indotto gli organizzatori ad accettare questa partnership.

Veramente tanti i padiglioni dei paesi partecipanti (194 pari al 94% della popolazione mondiale) organizzati in padiglioni veri e propri ed aree tematiche (nove che riuniscono i settanta paesi che non hanno voluto o potuto essere presenti con un padiglione). Milano ha già ospitato, nel 1906, una edizione dell’EXPO dedicata ai trasporti e quest’anno le previsioni parlano di circa 20 milioni di visitatori. A giudicare da quello che leggiamo sui giornali, che ci parlano di file lunghissime ai principali padiglioni, sembra proprio che l’obiettivo verrà raggiunto e superato.

I cinquantatre padiglioni devono avere caratteristiche ben precise: utilizzare materiali sostenibili e riciclabili, essere facilmente e completamente smontabili, avere un ridotto consumo energetico, utilizzare non oltre il 50% dell’area a disposizione, destinando a verde la rimanente, e dare grande risalto al verde ed al paesaggio.

Ogni paese ha affrontato, a modo suo, il tema dell’EXPO, citiamo qualche esempio: Austria (l’aria, i polmone verde d’Europa), Azerbaijan (biodiversità), Belgio (consumo intelligente), Brasile (equilibrio per il pianeta), Cina (terra di speranza, cibo per la vita), Rep. Ceka (gestione risorse idriche), Francia (modelli alimentari per paesi non autosufficienti), Germania (campi di idee), Città del Vaticano (non solo pane), Israele (i campi del domani: il giardino verticale), Giappone (armoniosa diversità), Kuwait (la sfida della natura), Qatar (desalinizzazione dell’acqua), Svizzera (consumi responsabili), Uruguay (valorizzazione risorse ed energia), USA (american food 2,0).

Con un doveroso saluto a “Foody” la simpatica mascotte dell’EXPO, disegnata dalla Disney Italia e caratterizzata da un volto “stile Arcimboldo” fatto da frutta e verdura, iniziamo la nostra visita entrando nel sito espositivo dalla porta ovest Fiorenza che raggiungiamo comodamente con la Metro.

In questo modo cerchiamo di proporre una nuova visita a chi è già stato all’EXPO ed una conoscenza dell’evento a chi la conosce solo dalla carta stampata. L’augurio è quello di diffondere una maggiore consapevolezza che la nostra Italia è realmente una terra di eccellenza, non solo nel campo gastronomico.

RASSEGNA STAMPA:

LE DIAPOSITIVE DELL’INCONTRO:

GALLERIA FOTOGRAFICA: