INCONTRI A TEMA – MARTEDI’ 17 MARZO 2015
RENE ED IPERTENSIONE: UN RAPPORTO COMPLESSO
prof. Luigi Iorio*
già primario nefrologo – Docente a contratto Università “Tor Vergata” Roma
I CONSIGLI DELLO SPECIALISTA TRA PREVENZIONE E TERAPIA
ABSTRACT DELLA CONFERENZA
La pressione arteriosa è quella forza con cui il sangue viene spinto nei vasi arteriosi in modo che possa portare ossigeno e sostanze nutritive ai tessuti. La pressione arteriosa si distingue in sistolica e diastolica. La sistolica è la massima pressione che si ottiene dopo la contrazione cardiaca, la diastolica è la minima pressione arteriosa che si ottiene durante il rilascio e riempimento di sangue del cuore. I valori della pressione arteriosa sono poco influenzati dall’età, dal sesso dell’individuo: certamente un soggetto giovane ha una pressione arteriosa più bassa di un soggetto adulto o anziano, la stessa cosa avviene per il sesso femminile. La pressione arteriosa normale è tra i 110/130 di massima e 75/85 di minima. Per poter dire che un individuo sia iperteso è necessario che in tre misurazioni a distanza di tempo si rilevino valori di pressione arteriosa superiori a quelli normali. I fattori che determinano la pressione arteriosa sono:
- Portata cardiaca
- Massa circolante
- Elasticità dei vasi arteriosi.
Il rene interviene sui fattori che regolano la pressione arteriosa regolando principalmente il contenuto di acqua e sodio nell’organismo, attraverso degli ormoni secreti dal rene stesso come la RENINA, attraverso degli ormoni i cui effetti si esplicano sul rene come l’ALDOSTERONE, attraverso il metabolismo di alcuni elettroliti come il Calcio. Il medico a cui si rivolge il soggetto iperteso per la prima volta dovrà procedere con cautela e sistematicità:
- Verificare se esiste realmente la pressione arteriosa.
- Verificare se è sisto/diastolica o solo sistolica o solo diastolica.
- Indagare se esistono fattori favorenti l’insorgenza della ipertensione arteriosa , come la familiarità, l’assunzione di farmaci antiinfiammatori o anticoncezionali, indagare su fattori endocrini,indagare sullo stile di vita.
Nel soggetto iperteso prima di ogni trattamento si dovrà verificare se vi è una patologia renale sottostante. Infatti in oltre un terzo dei soggetti che si scoprono ipertesi sono dei nefropatici.
I pazienti ipertesi da un periodo superiore ai cinque anni bisogna valutare se si sta creando un danno renale. Gli esami essenziali che debbono essere praticati in un soggetto iperteso per verificare un interessamento del rene sono: esame di urine, creatininemia, microalbuminuria, proteinuria, uricemia, sodiemia, potassiemia, calcemia, clearence della creatinina.
Nel soggetto iperteso da lungo tempo è importante non limitare le indagini sulla sola funzionalità renale ma debbono essere verificati i danni d’organo procurati dall’ipertensione arteriosa o concomitanti cioè debbono essere verificati i livelli di danno d’organo su:
- Carotidi
- Vasi retinici
- Cuore, Coronarie
- Aorta addominale
- Arterie renali, Arterie femorali
Queste indagini sono necessarie perché nel soggetto che diventa iperteso senza danni d’organo questi possono essere evitati, nel caso già vi fossero bisogna verificare nel tempo una regressione anche se parziale del danno. I farmaci antiipertensivi che agiscono direttamente sul rene sono i diuretici come l’idroclorotiazide, la furosemide, gli antialdosteronici. Vi sono i vasodilatatori come l’amlodipina, la felodipina, la manidipina ecc. Vi è poi tutta una classe di farmaci come gli Ace inibitori, i Sartani, L’Aliskiren che agiscono sul sistema renina-Angiotensina, sistema avviato nel rene, che hanno in alcuni casi anche un’azione protettiva sulla funzione renale.
Questo è un aspetto molto importante e cioè per evitare le complicnze prodotte dall’ipertensione come la insufficienza renale terminale, per cui si deve iniziare il trattamento dialitico, è necessario abbassare non solo i valori della pressione sino a un range normale, ma bisogna anche adoperare farmaci che hanno dimostrato un’azione protettiva sull’endotelio dei vasi.
Per concludere questa breve carrellata sulla ipertensione arteriosa, si ribadisce come rene ed ipertensione arteriosa sono legati da un legame di causa ed effetto. In altre parole il rene molto spesso può produrre ipertensione arteriosa e purtroppo è uno degli organi che tende a danneggiarsi maggiormente quando esiste ipertensione arteriosa. Per prevenire interessamenti renali da ipertensione arteriosa bisogna adoperare farmaci con un potenziale effetto protettivo sulla circolazione renale; infine bisogna tener presente che i farmaci antiipertensivi da soli non sono sufficienti a migliorare il quadro clinico, ma bisogna intervenire modificando lo stile di vita del soggetto iperteso.
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