INCONTRI A TEMA – MARTEDI’ 10 FEBBRAIO 2015

“MI STA A CUORE”

Dr.ssa Biancamaria Del Foco medico chirurgo

 

I CONSIGLI DELLO SPECIALISTA TRA PREVENZIONE E TERAPIA

ABSTRACT DELLA CONFERENZA

 

I cambiamenti dello stile di vita, che si sono verificati negli ultimi decenni nei paesi Occidentali, hanno causato un aumento significativo delle Patologie Cardiovascolari. Nel nostro Paese queste rappresentano la principale causa di morte, provocando il 44% di tutti i decessi.

Le malattie cardiovascolari sono un gruppo di patologie a carico del cuore e dei vasi sanguigni e sono l’insieme di tutte quelle situazioni che riconoscono come prima causa l’aterosclerosi. L’aterosclerosi è una malattia degenerativa multifattoriale che colpisce le arterie di grosso e medio calibro. Essendo legata all’accumulo di depositi di grasso sulle pareti delle arterie, con il passare del tempo, ne fa aumentare il volume riducendone così l’elasticità e il flusso sanguigno. L’infiammazione e la rottura delle placche aterosclerotiche sono alla base della patologia infartuale ed embolica. Il rischio cardiovascolare, quindi, è legato sia alla dimensione della placca, sia alla sua infiammazione.

Entrano nella famiglia delle malattie cardiovascolari anche le varie forme di Aritmie, le patologie delle valvole Cardiache e l’insufficienza cardiaca.

Considerata la gravità delle malattie cardiovascolari e la loro aumentata incidenza, la medicina preventiva, atta a stabilire gli interventi da attuare per mantenere un adeguato stato di salute, diventa di primaria importanza, infatti, la prevenzione può essere definita come l’insieme dei provvedimenti volti a promuovere e a mantenere la salute o a evitare le malattie.

Promuovere la salute significa anche aiutare persone sane ad imparare comportamenti che aiutino a tutelare il loro benessere. Le strategie di prevenzione comprendono l’individuazione dei rischi e l’educazione al cambiamento degli stili di vita potenzialmente patogeni.

I fattori di rischio si dividono in non modificabili, quali: età ,sesso e familiarità e in modificabili, quali: l’ipertensione,il fumo, l’ipercolesterolemia, il diabete, l’obesità, la vita sedentaria, lo stress, l’abuso di alcolici e disturbi alimentari.

Fino a qualche hanno fa il sesso femminile godeva , in età fertile, di una protezione per le patologie cardiovascolari e cerebrovascolari che perdeva dopo la menopausa. Attualmente, nel mondo occidentale, i mutamenti sociali e l’emancipazione femminile, i cambiamenti degli stili di vita, hanno fatto sì che le donne abbiano la stessa possibilità di ammalarsi paragonabile a quella maschile.

Modificare i fattori di rischio riduce l’incidenza di ammalarsi. Ci sono studi che dimostrano che il tasso di mortalità legato alla patologia coronarica aumenta per i fumatori e decresce nelle persone che hanno smesso di fumare. Un buono stato di nutrizione è fondamentale per essere in buona salute: i fattori nutrizionali possono svolgere un ruolo causale nella malattia coronarica, l’ipertensione e il diabete.

Un esame focalizzato sugli aspetti nutrizionali andrebbe condotto su ogni paziente a rischio, con particolare attenzione al peso corporeo, ai depositi di adipe e all’ipotonia muscolare, infatti è più importante analizzare quello che si mangia abitualmente e non quello che si mangia occasionalmente.

Il paziente deve essere incoraggiato a mangiare in modo sano riducendo sale, zuccheri raffinati e cibi grassi, deve prediligere, invece, verdure, cereali, carni bianche e pesce. Deve essere esortato a condire il tutto moderatamente con olio di oliva e a praticare un esercizio fisico abituale. L’attività fisica, moderata ma costante, aiuta a controllare la glicemia e la pressione cardiaca, migliora la circolazione e brucia le calorie in eccesso.

Non sempre però queste strategie esonerano il paziente dalla assunzione di terapie farmacologiche che riescono però a controllare la progressione della patologia, che essendo cronica e degenerativa tende ad avanzare. La terapia va assunta regolarmente e sempre sotto il monitoraggio del medico che stabilisce gli esami ematochimici e diagnostici necessari per studiare lo stato della malattia. Il fai da te è fortemente sconsigliato.

Il paziente deve essere, inoltre, educato a conoscere tutti gli aspetti della sua condizione, deve essere adeguatamente informato su cosa fare in caso di peggioramento o comparsa di nuovi sintomi e deve essere capace di distinguere riconoscere i campanelli d’allarme.

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