INCONTRI A TEMA VII EDIZIONE Martedì 15 aprile 2014 ore 16.30

Dr.ssa Maria Cristina Savastano – Specialista oculista, dottore in ricerca “Policlinico Agostino Gemelli” Roma

ABSTRACT DELLA CONFERENZA:

Le patologie di cui si parlerà in questo incontro sono tra le più frequenti riscontrate in un ambulatorio oculistico. La degenerazione maculare legata all’età è una malattia, legata all’invecchiamento, che colpisce la macula, la porzione centrale della retina predisposta alla visione nitida di ciò che si guarda. È la principale causa di perdita grave della visione centrale (cecità legale) dopo i 55 anni. Con l’avanzare dell’età dopo i 55 anni, il rischio di degenerazione maculare e il rischio di aggravamento della malattia progressivamente aumentano. È riconosciuta una certa familiarità della degenerazione maculare senile. Numerosi studi hanno individuato geni responsabili di una predisposizione alla malattia o ad una sua particolare manifestazione. Il fumo aumenta il rischio di degenerazione maculare. I fumatori sviluppano la malattia 5–10 anni prima dei non fumatori ed hanno un rischio doppio di andare incontro alla forma neovascolare. Anche l’ipertensione favorisce la forma umida di degenerazione maculare. L’eccessiva esposizione alla luce durante la vita sembra essere un fattore di rischio mentre l’uso di occhiali da sole sembra essere protettivo verso l’insorgenza della malattia. Una dieta ricca di grassi e colesterolo è associata ad un maggior rischio di degenerazione maculare. Il consumo di pesce e di acidi grassi Omega-‐3 è invece associato ad un minor rischio di malattia. L’obesità è anche considerato un fattore di rischio. Esistono due forme di degenerazione maculare legata all’età: la forma atrofica o “secca” e la forma essudativa o “umida”. Le due forme predispongono ad un comportamento completamente differente; infatti la forma atrofica prevede un utilizzo di supplementi vitaminici orali, mentre la forma essudativa indica una terapia più invasiva mediante iniezioni intravitreali di sostanze capaci di riassorbire le emorragie prodotte. La diagnosi precoce è indispensabile per un possibile successo terapeutico.

Il glaucoma è una malattia oculare causata dall’aumento della pressione interna dell’occhio con severi danni al nervo ottico. Il liquido prodotto nell’occhio viene normalmente eliminato attraverso un filtro chiamato trabecolato. Quando il trabecolato è affetto da difetti di funzionamento si sviluppa l’aumento della pressione intraoculare. Se la pressione dell’occhio è troppo elevata, vi è compressione delle strutture oculari, soprattutto del nervo ottico, provocando prima una lieve depressione del disco ottico poi una escavazione profonda di questo con una atrofia delle sue fibre, e grave pericolo per la vista. Esistono principalmente 3 tipi di glaucomi:
1) Glaucoma ad angolo aperto Cronico – questo è il tipo più comune di glaucoma e si sviluppa molto lentamente.
2) Glaucoma ad angolo chiuso Primario – questo è un tipo raro ed ha uno sviluppo rapido con un improvviso e doloroso aumento della pressione nell’occhio.
3) Glaucoma Secondario – questo accade dopo un altro stato di malattia o di trauma. Il glaucoma Secondario può essere veduto dopo una lesione agli occhi o ad un fenomeno infiammatorio interno dell’occhio come una uveite.

La prevenzione del danno glaucomatoso si basa sul riconoscimento della pressione elevata all’interno dell’occhio e sull’utilizzo di farmaci a base di colliri che riducono la pressione endoculare. In caso di non risposta alla terapia esistono terapie alternative come la laser-terapia o l’intervento chirurgico.

La retinopatia diabetica è una microangiopatia complicanza, che interessa i piccoli vasi di diversi organi e si può verificare, a lungo termine, nei soggetti affetti da diabete mellito con controllo non ottimale. La retinopatia è l’aspetto più conosciuto della microangiopatia diabetica e costituisce un problema di notevole rilevanza: secondo alcuni dati, dopo circa 20 anni di malattia, un’alta percentuale di pazienti affetti da diabete mellito di I tipo (insulino-dipendente) e un certo numero di quelli con diabete mellito di II tipo (non insulinodipendente) hanno un qualche grado di retinopatia, portando il diabete mellito tra le principali cause dei disturbi della vista e della cecità legale nella società occidentale. Si stima, inoltre, che la retinopatia diabetica sia la causa più frequente di nuovi casi di cecità negli adulti di età compresa tra 20 e 75 anni. La prevalenza della retinopatia è strettamente correlata alla durata del diabete e con il grado di compenso metabolico legato soprattutto al valore di emoglobina glicosilata.

( photos)
1 Gennaio 1970

Note: To see the pictures in the original Picasa album, click here

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