INCONTRI A TEMA VI EDIZIONE Martedì 16 aprile 2013 ore 16.30
Dr. Pasquale Ruo – Specialista in ortopedia, Dirigente medico I livello Ospedale “S.S. Trinità” Sora
ABSTRACT DELLA CONFERENZA:
I tendini sono robuste strutture fibroelastiche che connettono i muscoli alle ossa e che presentano una grande resistenza ai carichi meccanici. Ogni muscolo possiede due tendini, uno prossimale e uno distale. Sono di colore bianco brillante, microscopicamente sono composti da collagene, elastina, proteoglicani e glicosaminoglicani.
I legamenti sono strutture fibroelastiche; possono essere un’intima parte della capsula o separati dalla superficie capsulare ed hanno funzione di elementi di rinforzo della capsula stessa. I legamenti indipendenti dalla capsula sono cordoni fibrosi intra-articolari, come i crociati, che uniscono ossa vicine per aumentarne la stabilità. Altri legamenti partecipano alla formazione di arcate o condotti osteofibrosi.
I tendini sono circondati da guaine la cui funzione è quella di ridurre l’attrito e di facilitare lo scorrimento tra il tendine e le strutture anatomiche circostanti. L’irrorazione tendinea è assicurata dalla rete vascolare dei foglietti peritendinei e dalla guaina sinoviale, nelle sedi in cui questa è presente. Il sangue proviene anche dal ventre muscolare e dal periostio che circonda la giunzione osteotendinea. Lesioni traumatiche possono determinare un’ulteriore riduzione della vascolarizzazione già precaria e creare i presupposti per una
patologia tendinea.
Tutti i legamenti contengono vasi, spesso abbondanti e fibre nervose.
Dal punto di vista eziologico le patologie tendinee e legamentose vengono distinte in:
- atraumatiche – Originano da malattie infiammatorie come artrite reumatoide, spondiloartriti e oligoartriti sieronegative; oppure da malattie dismetaboliche come gotta, diabete
- traumatiche – trauma diretto, il muscolo si contrae rapidamente e con potenza per cui la parte tendinea degenerata riceve la tensione dannosa. I legamenti sottoposti a sollecitazioni eccessive vanno incontro a lesioni di I, II, III grado a seconda dell’intensità del trauma
- da sovraccarico funzionale (overuse) – l’uso eccessivo implica il ripetuto stiramento di un tendine finché non è più in grado di sopportare una ulteriore tensione. La corsa essendo uno sport caratterizzato dalla ripetizione costante degli stessi movimenti , determina una maggiore incidenza di traumi da uso eccessivo dei tendini rotuleo, achilleo, e tibiale posteriore come pure della componente legamentosa.
Fattori predisponenti: microtraumi ripetuti, squilibri muscolari, farmacologico (uso di cortisonici, antibiotici…) varianti anatomiche.
Clinicamente le patologie atraumatiche e da sovraccarico funzionale sono caratterizzate da dolore, limitazione funzionale, dolore alla digitopressione, edema, iperemia, ispessimento del tendine o del legamento. In presenza di degenerazione cronica di un tendine o di un legamento il decorso può essere subdolo ed asintomatico. Nei traumi con rottura totale o parziale delle strutture fibroelastiche, si ha dolore acuto ed improvviso, sensazione di strappo, impotenza funzionale, tumefazione, ecchimosi, retrazione del ventre muscolare, interruzione del ventre tendineo, instabilità articolare.
Diagnosi: anamnesi, esame obiettivo, ecografia, RM.
Trattamento: riposo funzionale, crioterapia, FANS, infiltrazione locale di farmaci, intervento chirurgico.
( photos)
1 Gennaio 1970
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Note: To see the pictures in the original Picasa album, click here
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