INCONTRI A TEMA VI EDIZIONE Martedì 23 ottobre 2012 ore 16.30
Dr.ssa Stefania Di Russo – Specialista in pediatria
ABSTRACT DELLA CONFERENZA:
“I medici potrebbero limitarsi ad usare scienza, coscienza e qualche parola di più”. Questa frase racchiude in maniera concisa e precisa il concetto moderno di Medicina Basata sul Paziente. Tale modello, nato alla metà del secolo scorso, grazie all’opera di studiosi quali Balint e Engel, pone i suoi pilastri sul presupposto che il nodo centrale dell’attività del medico è la sua relazione con il paziente che è di per sé terapeutica: il medico stesso con le sue parole e la sua attenzione alla dimensione emotiva del paziente è la prima medicina e riveste un ruolo centrale nella relazione di cura.
Nel momento in cui sopraggiunge una malattia si assiste ad una modificazione biologica all’interno del corpo dell’individuo, ma non bisogna
dimenticare che essa con i suoi sintomi ed i suoi vissuti si manifesta anche come alterazione a livello psicologico individuale e sociale e con ripercussioni nel contesto in cui il malato vive.
La prospettiva engeliana infrange il tradizionale modello biomedico kantiano nel quale il medico è artefice assoluto del processo di diagnosi grazie alle sue conoscenze scientifiche mentre Il paziente figura unicamente come depositario di informazioni, portatore della malattia e recettore passivo delle disposizioni mediche.
La Medicina Basata sul Paziente aggiunge al dovere di individuare la malattia con le modificazioni organiche e biochimiche che la determinano la necessità di confrontarsi con il significato intimo ed il vissuto che essa acquisisce nel malato che ne soffre. Fattori personali, psicologici e sociali vengono riconosciuti come presenti e determinanti e la medicina deve occuparsi di essi senza rinunciare alla sua scientificità per arrivare ad una maggiore “compliance” del processo terapeutico e alla tranquillità emotiva del malato.
La relazione empatica corrisponde per l’appunto nel vedere la malattia con gli occhi del paziente. Per arrivare allo scopo, il saper chiedere, saper ascoltare sono caratteristiche individuali del medico che possono essere affinate grazie all’acquisizione di tecniche di comunicazione e relazione (counselling).
I vantaggi della medicina centrata sul paziente sono soggettivi ed oggettivi con il miglioramento della soddisfazione per la visita sia da parte del medico sia del malato che si sente compartecipe del processo di cura e delle decisioni terapeutiche, accreditato esperto del suo modo di vivere e vedere la malattia.
Compito del medico è quello di arrivare a sfogliare l’ agenda personale del paziente costituita da sentimenti che accompagnano il vissuto della malattia, dalle personali interpretazioni della stessa, dalle aspettative e dai desideri di terapia e guarigione, e dal contesto di vita familiare, lavorativo, culturale ed ambientale in cui la persona vive.
Il medico deve chiedersi sempre quali siano i sentimenti del paziente rispetto alla malattia: se ha paura, se si sente sconfitto, se si abbandona al dolore o reagisce, le interpretazioni che il paziente attribuisce ai suoi sintomi, le conseguenze che la malattia e la terapia stessa hanno per il malato a livello personale, familiare e sociale, e cosa il paziente si aspetta e desidera dalla visita. Molto spesso ci troviamo di fronte a persone che hanno paura e si costruiscono fantasie sulla malattia, altri che la negano, mamme che temono la bronchite al primo raffreddore perché influenzate dal retaggio culturale di familiari che hanno vissuto in tempi in cui gli antibiotici non erano così efficaci, altre che temono la comune diarrea perché la vicina di casa ha la celiachia. La considerazione dell’etnomedicina e l’analisi transculturale sono indispensabili
a seguito della globalizzazione .
“Non siamo preoccupati delle cose ma delle opinioni che abbiamo di esse” (Epitteto). Modelli popolari di salute e di malattia influenzano fortemente anche se in maniera non scientifica l’interpretazione di malattia del paziente e se non si interpretano sarà difficile approdare alla vera “ Alleanza terapeutica”.
Questo modo di interpretare la medicina avvicina spesso i medici alle medicine alternative in cui lo studio globale della persona (olistico) è indispensabile nella ricerca del rimedio più efficace e del “simillimum”.
( photos)
1 Gennaio 1970
![]() | ![]() | ![]() |
Note: To see the pictures in the original Picasa album, click here
( photos)
1 Gennaio 1970
![]() | ![]() | ![]() |
Note: To see the pictures in the original Picasa album, click here
( photos)
1 Gennaio 1970
![]() | ![]() | ![]() |
Note: To see the pictures in the original Picasa album, click here