INCONTRI A TEMA V EDIZIONE Martedì 20 marzo 2012 ore 16.30
Dr. Claudio Orezzi – Specialista in anestesia
ABSTRACT DELLA CONFERENZA:
L’uomo nasce e, spesso, muore provando dolore. Possiamo dire che questa sensazione, magari, sotto la sua forma più generica di sofferenza, ci accompagna durate l’intera nostra esistenza. Gli sforzi che compiamo per tenerla lontana sono così legati al nostro essere “umani” che il più delle volte non ci accorgiamo nemmeno di compierli. Il nostro organismo è costruito sia per provare dolore che per allontanarlo. È quindi una sensazione complessa che troppo spesso, semplicisticamente, affermiamo essere inutile o dannoso. È sbagliato: il dolore non è ne’ inutile, ne’ dannoso. È necessario per poter vivere in sicurezza. Un esempio che potrebbe sembrare banale ma basta pensarci un momento per capire che banale non è: se non ci fosse il dolore come capiremmo che, invece del salame, ci stiamo affettando un dito?
Dunque questo vorrebbe dire che lo dobbiamo accettare senza contrastarlo? Sicuramente no. Come per tante esperienze della vita, anche per il dolore dobbiamo imparare a gestirlo: utilizzarne il contributo quando è utile, eliminarlo quando è inutile o dannoso. Questo vale per tutti: professionisti della salute e non. Il dolore non tiene in nessun conto la professione, il successo, la ricchezza, la povertà. È una sensazione “democratica”. Quello che cambia, è la possibilità di accedere agli strumenti per combatterlo quando diventa inutile o dannoso. Purtroppo questi strumenti non sono disponibili per tutti ma non, come a prima vista si potrebbe pensare, solo per motivi economici bensì per motivi culturali. Un esempio? Eccolo, il più semplice. Ancora oggi, il farmaco più efficace per combattere la maggior parte dei dolori gravi (non solo quelli del cancro) è la morfina, derivato dell’oppio. Ebbene, il costo all’origine di questa sostanza è di un centesimo di dollaro ogni grammo. Con un grammo di morfina si producono 100 fiale di soluzione iniettabile. 1 fiala da 10 mg costa al dettaglio 0,49 centesimi di euro (fonte: Molteni farmaceutici). Nonostante questo costo bassissimo sapete qual è il posto dell’Italia in Europa nel consumo di morfina? All’ultimo. Contemporaneamente, siamo ai primi posti nel mondo per l’uso dei FANS (es.: nimesulide – Aulin) e siamo i più disinformati sugli effetti collaterali, spesso drammatici, che l’uso di questi provocano in chi li utilizza cronicamente.
È evidente che il problema principale è, come spesso accade, di tipo culturale: non conosciamo e, quindi, non usiamo. Troppo spesso sanitari e cittadini sono vittime di preconcetti contro l’uso della morfina e degli oppiacei (“diventi un tossico”, “si usa solo quando stai per morire”, “ se serve la morfina allora vuol dire che non c’è più nulla da fare”) eppure siamo ai primi posti in Europa per il consumo di droghe di abuso (es.: cocaina, eroina, cannabis, amfetamine, etc). Quindi: per il dolore grave NO… ma per sballarsi…
Vista la complessità del quadro, denunciata anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, lo scopo di questo incontro è proprio quello di consentire anche ad un pubblico di non addetti, di avvicinarsi alla comprensione dei meccanismi che sono alla base della sensazione dolorosa e delle procedure più corrette per affrontare il dolore quando diventa inutile o dannoso. Il controllo dei diversi tipi di dolore è un obiettivo descritto tra quelli prioritari in una legge apposita approvata all’unanimità dal Parlamento nel 2010 e confermato come tale dal Ministero della Salute anche per i prossimi anni e dobbiamo tutti operare perché sia raggiunto al più presto per dare serenità a tanti che soffrono inutilmente per colpa di conoscenze insufficienti ed errati preconcetti.
( photos)
1 Gennaio 1970
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Note: To see the pictures in the original Picasa album, click here
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