INCONTRI A TEMA V EDIZIONE Martedì 10 gennaio 2012 ore 16.30
D.ssa Iris Volante – Specialista Ostetricia e Ginecologia
ABSTRACT DELLA CONFERENZA:
Ideata nel 1956 dal ricercatore Gregory Pincus negli USA, la “pillola” nasce con lo scopo di favorire il controllo delle nascite. In Europa viene introdotta ne 1961 e, nel 1972, comincia la sua commercializzazione italiana. In questi cinquant’anni questo farmaco innovativo ha subito molte trasformazioni sia nella composizione quali-quantitativa che negli utilizzi.
Il farmaco è costituito dall’associazione di due ormoni (un estrogeno – l’etinilestradiolo – e un progestinico) in grado di inibire l’ovulazione della donna senza impedire il normale ispessimento della mucosa. In questo modo, viene mantenuto (e regolarizzato) il normale andamento delle fasi endometriali con la mestruazione a fine ciclo.
Sicuramente l’abbinamento che la maggior parte di noi ha ancora in mente quando si parla di “pillola” è quello con il suo uso anticoncezionale ma l’invecchiamento della popolazione mondiale ha imposto all’attenzione la sua utilizzazione anche nella prevenzione dell’osteoporosi postmenopausale e, più in generale, nel trattamento dei disturbi della menopausa. Altri campi d’impiego sono nel trattamento ormonale dell’endometriosi, della dismenorrea e delle disfunzioni ovariche.
Pur volendo restare nel solo campo della maternità responsabile, la ricerca medica ha cambiato profondamente il contenuto della “pillola” con la sintesi di nuovi progestinici, il progressivo ridursi dei dosaggi efficaci e l’introduzione del concetto di “clima ormonale prevalente”.
Le quantità degli ormoni presenti nella pillola sono state man mano ridotte con il passare degli anni, ma è aumentata la sicurezza (il rischio di gravidanza con un uso corretto del farmaco è da considerarsi nullo) e per di più sono drasticamente diminuiti gli effetti collaterali.
Nonostante i tanti anni trascorsi dalla sua introduzione, la sua diffusione in Italia è ancora ben lontana dai livelli raggiunti nel resto di Europa. Questo atteggiamento delle donne italiane è sicuramente frutto di resistenze culturali legate forse alla scarsa conoscenza del funzionamento del nostro corpo ma è anche il risultato di informazioni scientificamente un po’ superficiali sugli effetti a breve o a lungo termine del farmaco.
Lo scopo di incontri come questo è proprio quello di dare gli elementi di base per fare scelte responsabili non dettate dall’emotività del momento o, peggio, da un incontrollato passaparola.
Certo, anche la “pillola” è un farmaco e, come tutti i farmaci, può avere effetti collaterali ed è questo il motivo per cui deve sempre essere prescritta da un medico che ne indicherà il tipo più adatto alle caratteristiche della paziente.
Se questo è vero per la pillola anticoncezionale, lo è ancora di più per l’uso di ormoni di sintesi per la prevenzione ed il trattamento dei disturbi della menopausa. Tante sono le domande che si affollano nella mente delle pazienti e tanti sono i riflessi nella vita di ogni giorno portati dalla decisione di intraprendere un trattamento estro-progestinico: ma la pillola fa male? È vero che poi non potrò avere più figli? È vero che, sospesa la pillola, avrò gravidanze plurigemellari? E se mi dimentico di prenderla cosa succede? Ci sono delle medicine che bloccano l’effetto anticoncezionale? La pillola fa venire il cancro? Ma se faccio la terapia ormonale sostitutiva in menopausa e mi torna la mestruazione: vuol dire che posso tornare ad avere figli? È vero che la pillola fa passare la voglia di avere rapporti? Fa più male la pillola o il fumo? Se prendo la pillola, ingrasso? Sono tutte domande legittime che, giustamente, il ginecologo deve saper affrontare nel modo più corretto fornendo risposte in un linguaggio comprensibile.
Esistono poi altri dubbi (meno legittimi) che si diffondono a ondate soprattutto tra i giovani, del tipo: In Inghilterra si dice che gli stessi effetti anticoncezionali della pillola si possono ottenere con il kebab, la coca-cola e le patatine fritte…., è vero? Se nel terzo millennio, nell’era dei social network, quando l’informazione sembra il pane quotidiano delle nuove generazioni, i ragazzi possono farsi venire dubbi come questi c’è il sospetto che la strada per un corretto rapporto con il proprio corpo sia ancora molto lunga e che gli incontri come questo siano ancora troppo, troppo pochi.
( photos)
1 Gennaio 1970
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Note: To see the pictures in the original Picasa album, click here
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