COSA, QUANDO, CON QUALI FARMACI, SI PUÒ CURARE DA SOLI SENZA CORRERE RISCHI?
A chi non è capitato di aver a che fare con quei piccoli fastidi, come tosse, raffreddore, piccole contusioni, arrossamento degli occhi, indigestione o mal di testa, che tante volte disturbano il normale svolgimento delle nostre attività quotidiane? Sono quelli che comunemente chiamiamo disturbi lievi o passeggeri, che conosciamo bene, che sappiamo non essere collegati a patologie serie, e che possiamo affrontare efficacemente anche senza l’intervento del medico. In questi casi si può ricorrere all’automedicazione, che ci viene in aiuto con farmaci appositamente formulati, chiamati appunto “di automedicazione”, da banco o Otc (dall’inglese Over The Counter). Riconoscibili grazie al bollino rosso che riporta la scritta “Farmaco senza obbligo di ricetta”, sono vendibili anche senza prescrizione medica perché, nel loro impiego ampiamente diffuso, si sono dimostrati sicuri, efficaci e facili da utilizzare. Bisogna però ricordare che si tratta pur sempre di farmaci. Infatti la parola farmaco deriva dal termine greco “pharmakon”, che significa veleno. Derivazione linguistica che induce a qualche rispettosa riflessione sull’impiego dei farmaci e sul loro ruolo nella nostra società e che, quindi, vanno utilizzati seguendo alcune semplici regole di buon senso e con qualche attenzione. In sintesi, dobbiamo far sì che l’automedicazione sia “responsabile”.
COME INDIVIDUARLI IN FARMACIA? Tutti i farmaci da banco devono essere contrassegnati da uno specifico bollino di riconoscimento, stampato o incollato in posizione visibile su tutte le confezioni. Il bollino è unico per tutti i farmaci, deve essere visibile sulla confezione esterna senza coprire le altre scritte delle confezioni, deve riportare chiaramente la scritta “Farmaco senza obbligo di ricetta”.
COME USARLI? Prima di tutto, per evitare possibili problemi, è fondamentale leggere le avvertenze scritte su ogni confezione e nel foglietto illustrativo e imparare a rendersi conto della personale reattività al farmaco prescelto. Tutte le informazioni contenute nel foglio illustrativo sono importanti e vanno seguite scrupolosamente. Poche e semplici regole possono consentire di ottenere il massimo da una terapia riducendo al minimo i rischidi insuccesso e di effetti indesiderati. In caso di ingestione di una dose eccessiva, contattare il medico o il farmacista comunicando per prima cosa il nome del farmaco in questione. Particolare attenzione in caso di categorie di persone “protette”. In caso di anziani, donne in gravidanza, o anche se solo si sospetta di trovarsi in situazioni particolari, chiedere sempre consiglio al medico o al farmacista.
COSA FARE E COSA NON FARE PERCHÉ L’AUTOMEDICAZIONE SIA RESPONSABILE:
– Utilizzare per l’automedicazione solo farmaci appositi: quelli col bollino.
– Consultare il medico se il sintomotende a ripresentarsi di frequente.
– All’acquisto, chiedere al farmacista se il farmaco va “d’accordo” con altre eventuali cure in corso.
– Distinguere i farmaci per il principio attivo (la sostanza curativa) non solo per il nome commerciale.
– Leggere attentamente il foglio illustrativo, attenersi strettamente ai modi, tempi e dosi di impiego.
– Interpellare il medico se il sintomonon si risolve entro 24-48 ore.
– Conservare i medicinali secondo le istruzioni del foglietto, prestando attenzione alla data di scadenza.
– Annotare la data di apertura sulle confezioni dei farmaci usati per laprima volta; richiudere i flaconi e riporli a posto anche se andranno usati dopo poco tempo.
– Non usare farmaci che richiedonola ricetta anche se già assunti in passato; non riutilizzare quelli avanzati da una precedente cura.
– Non prolungare il trattamento oltre il periodo previsto.
– Non assumere più farmaci contemporaneamente senza il consulto del medico.
– Evitare i cocktail tra farmaci simili (ad esempio due antidolorifici): quasi sempre si sommano solo gli effetti indesiderati.
– Mai lasciare confezioni di farmaci in giro per la casa, specie se ci sono bambini.
– Evitare di prescrivere e dare ad altri un farmaco, si potrebbero creare situazioni pericolose.
Ecco inoltre qualche sana regola per la sicurezza dei nostri bambini:
– Non assumere farmaci in loro presenza
– Evitare di incuriosirli
– Non lasciare la confezione in giro se durante la somministrazione si viene interrotti (es. una telefonata); riporla subito fuori dalla loro portata
– Conservare tutti i farmaci in armadietto inaccessibile, meglio se chiuso a chiave (non basta un luogo alto, i bambini possono arrampicarsi).
IL RUOLO DEL FARMACISTA: Il farmacista può svolgere un ruolo importante nel processo di informazione e di vigilanza sui farmaci da banco. Il farmacista può fornire un corretto orientamento alla scelta terapeutica nell’automedicazione del paziente, cercando di favorire le scelte di quei prodotti caratterizzati da buoni profilidi efficacia e di tollerabilità. Può inoltre fornire consigli e delucidazioni in caso di dubbi.
IL RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE: L’automedicazione responsabile non può prescindere dal ruolo del medico, unico “consulente” autorevole in fatto di salute e figura diriferimento per ogni problema e per qualsiasi dubbio. Mettersi a provare i farmaci, per tentativi, come fossero un vestito, è sempre sbagliato. Per questo come abbiamo visto, prima di automedicarci con un nuovo farmaco mai provato, è opportuno sentire il parere del proprio medico di famiglia che ci consiglierà. Bisogna illustrargli con precisione il nostro sintomo chiarendo subito se si presenta di frequente. Sarà il medico a decidere se vanno eseguite delle verifiche ulteriori o se il problema è curabile con i farmaci da automedicazione. Al medico vanno comunicate anche le altre cure eventualmente in corso per sapere se il farmaco consigliato si presta ad essere assunto nello stesso periodo di un altro. Per nessuna ragione bisogna esitare nel rivolgere domande finalizzate a chiarire un dubbio. Va infine ricordato che i farmaci di automedicazione sono indicati per terapie brevi e sintomi semplici: il medico va interpellato se, una voltainiziato ad assumere il farmaco, il problema non scompare nell’arco di 2-3 giorni secondo il tipo di farmaco e di sintomo.
GRUPPI DI DISTURBI PER I QUALI L’AUTOMEDICAZIONE È INDICATA:
• Disturbi digestivi: digestione lenta, aerofagia, stitichezza, diarrea, indigestione, nausea
• Affezioni cutanee: ferite superficiali, punture d’insetti, scottature solari, seborrea, foruncolosi, verruche, arrossamenti, calli e duroni
• Sintomi femminili: dolori mestruali e premestruali, vaginiti
• Dolori: mal di denti, mal di testa, mal di schiena, dolori articolari, esiti di traumi
• Disturbi circolatori: lieve insufficienza venosa, emorroidi, couperose, gonfiore alle gambe
• Disturbi oculari: bruciore, arrossamento, orzaiolo, affaticamento visivo
• Problemi alla bocca: stomatite, gengivite, screpolatura delle labbra
• Problemi respiratori e disturbi stagionali: raffreddore, tosse, mal di gola, catarro, febbre, influenza, riniti allergiche
• Insonnia e disturbi del sonno
• Astenia: stanchezza, affaticamento
CONCLUSIONI:
1. I farmaci da banco sono medicinali concepiti per l’automedicazione, ossia per l’uso autonomo in assenza di un’attiva sorveglianza da parte del medico.
2. Sono farmaci riconoscibili da uno specifico bollino sulla confezione.
3. I farmaci da banco sono destinati al trattamento di sintomi semplici, piccoli problemi, disturbi passeggeri o stagionali; per i quali abbiamo già sentito una volta il parere del medico, o che abbiamo imparato a riconoscere con l’esperienza.
4. Sono comunque farmaci, che vanno usati con attenzione leggendo sempre il foglio illustrativo e attenendosi scrupolosamente alle istruzioni in esso contenute.
5. Il medico e il farmacista sono a disposizione per consigli e delucidazioni, e a loro bisogna rivolgersi per qualsiasi dubbio o incertezza.
Onorio Vitella,
farmacista, responsabile del servizio “consumer care” della farmacia europa
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( photos)
1 Gennaio 1970
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