INCONTRI A TEMA II EDIZIONE Martedì 12 maggio 2009 – ore 16,30

Prof. Filippo Pericoli Ridolfini – libero docente ematologia Università “La Sapienza”

ABSTRACT DELLA CONFERENZA:

Le malattie del sangue rappresentano un vero universo nell’ambito della patologia umana ed è perciò arduo parlarne per sommi capi. In ogni caso è importante sottolineare che l’ematologia tra le discipline mediche è quella, insieme a pochissime altre, che più rapidamente e con maggiori successi ha utilizzato le nuove conoscenze teoriche e le nuove tecnologie per chiarire la genesi, la diagnosi, la terapia e la prevenzione di molte malattie del sangue.

L’importanza vitale del sangue è ricordata nella Bibbia, “la vita della carne è nel sangue” (anima carnis in sanguine est: Levitico, 17, 11).

Quali sono i protagonisti del sangue? In primo luogo i globuli rossi: queste cellule legano l’ossigeno a una sostanza di colore rosso, la ben nota emoglobina (Hb) in essi contenuta in una percentuale del 33-37%, tramite atomi di ferro e lo distribuiscono circolando nei vasi sanguigni a tutti i tessuti ed organi. La mancanza di ferro, per carenze alimentari o per difetto di assorbimento intestinale, è la causa delle anemie più frequenti. Ma l’emoglobina è sostanza molto complessa, le sue alterazioni molecolari possono compromettere la vita del globulo rosso, che muore precocemente: le indagini strutturali dell’Hb hanno svelato, ad esempio, il perché dell’anemia mediterranea (o talassemia) cosi frequente nel nostro paese.

La distruzione più o meno intensa e rapida dei globuli rossi (emolisi) può avvenire o per la comparsa di anticorpi, che l’organismo produce contro le proprie emazie, o per difetti congeniti (anemia sferocitica, anemia falcemica) o, anche, per la mancanza di enzimi che proteggono il globulo rosso da sostanze ossidanti. E’ questo il caso del favismo, frequente soprattutto in Sardegna, in cui l’ingestione di fave o la semplice inalazione del polline nel periodo della fioritura scatenano una brusca e grave emolisi. L’emoglobina passa in circolo e nelle urine, cui conferisce un colore rosso scuro (urine color vino porto).

I globuli bianchi (o leucociti) sono indispensabili all’organismo sotto molti aspetti e in particolare nella difesa contro le infezioni. La patologia più importante di queste cellule è costituita essenzialmente dalle leucemie acute e croniche, veri tumori del sangue, in cui i progenitori dei leucociti proliferano intensamente senza maturare in cellule normali; inoltre, occupando il midollo osseo, impediscono anche la produzione di globuli rossi e di piastrine normali.

La terapia delle leucemie ha conosciuto progressi incredibili in questi ultimi anni e nelle leucemie acute linfatiche del bambino si parla di vere guarigioni in percentuali molto alte, ma ciò è possibile con una diagnosi precoce e con terapie specifiche realizzabili solo presso centri ematologici di alta specializzazione, sempre, però, con la guida del proprio medico di fiducia.

Le piastrine circolanti hanno il compito di arrestare ogni tipo di emorragia sia funzionando da “tappo”, sia favorendo la formazione del trombo occlusivo con l’intervento di sostanze presenti nel sangue (es. protrombina), cui segue l’arresto definitivo dell’emorragia (emostasi). Le sindromi emorragiche da riduzione delle piastrine circolanti rappresentano un’emergenza frequente e di grande importanza: Spesso si tratta di anticorpi che l’organismo elabora contro le sue stesse piastrine. In molto casi, però, la moderna terapia con farmaci (cortisonici e nuovi prodotti, ancora in molti casi in fase sperimentale) o con l’asportazione della milza riesce a risolvere la maggior parte dei casi.

A chi dobbiamo affidare la diagnosi e la terapia delle malattie del sangue?

Possiamo ricordare tre soluzioni:

Al medico curante e al laboratorista

Allo specialista ematologo

Ai Centri Ematologici di alta specializzazione

Il discorso che forse più interessa a tutti, medici o non, è quello della prevenzione: prevenzione primaria, atta cioè a impedire la comparsa della malattia (ed è la cosa più difficile) o prevenzione intesa come diagnosi precoce, per ottenere una guarigione completa o una remissione che duri il più a lungo possibile, impedendo le complicazioni particolarmente dannose e realizzando una buona qualità di vita.

Quali suggerimenti, allora, è possibile dare per realizzare una prevenzione nel senso che abbiamo illustrato?

Avere fiducia nel proprio medico e seguirne i consigli: al riguardo è indispensabile un solido rapporto interpersonale: la disponibilità del malato, necessaria per il successo, infatti, è legata all’efficienza di tale rapporto;

non vagare alla ricerca di specialisti e superspecialisti consigliati da amici, da rubriche di rotocalchi, dalla TV o (peggio) da internet (che molti credono di saper consultare!);

controlli periodici (sempre sulla guida del proprio medico);

igiene di vita: in particolare per quanto concerne le anemie, è di grande importanza l’alimentazione, equilibrata per quantità e qualità: proteine animali nella giusta dose, cereali, verdure, frutta fresca etc, per garantire un apporto adeguato, soprattutto di minerali (ferro) e vitamine (ac folico, vit.B12 etc), moderato consumo di alcolici (non fare troppo affidamento sull’adagio: buon vino fa buon sangue).

( photos)
1 Gennaio 1970

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