INCONTRI A TEMA II EDIZIONE Martedì 31 marzo 2009 – ore 16,30

Dr. Sergio Ricciuti – V. Presidente SIFIT Soc. Italiana Fitoterapia, accademia romana storia della farmacia

ABSTRACT DELLA CONFERENZA:

Il “Servizio Farmaceutico” racchiude l’insieme delle norme che regolano l’esercizio della farmacia: l’istituzione, il funzionamento, il rapporto con il cittadino.

Prima del’unità d’Italia la situazione era eterogenea e fu necessario unificare la formazione universitaria dei farmacisti e le regole del settore. La legge Crispi nel 1888 stabilì che la direzione dovesse essere affidata ad un farmacista senza porre vincoli per le aperture. Ci fu così una concentrazione di farmacie nei grandi e ricchi centri storici a danno delle periferie e delle zone rurali. Si rese così necessaria una nuova legge (Giolitti 1913) che fissò dei criteri oggettivi legati al numero degli abitanti (quorum) e ad una precisa ubicazione (pianta organica) l’apertura delle nuove farmacie. I successivi interventi legislativi hanno poi migliorato il quadro normativo, stabilito le regole di concorsi e dato delle agevolazioni di punteggio ai farmacisti che gestivano farmacie rurali.

Attualmente in Italia ci sono circa 18.000 farmacie, una ogni 3.300 abitanti (media europea 3.350) che dovrebbero arrivare a circa 20.000 con l’espletamento dei concorsi banditi.

Importanti innovazioni sono state introdotte dai Ministri Storace (sconto fino al 20% sui farmaci da banco) e Bersani (vendibilità al di fuori della farmacia dei farmaci da banco con la presenza di un farmacista). Successivamente è stato eliminato il prezzo di listino di questi farmaci che viene liberamente definito. Sono in arrivo nuove norme che permetteranno, sembra, la vendita di piccole confezioni, anche in assenza di un farmacista, negli aeroporti, stazioni, autogrill, grandi centri commerciali, porti.

Il servizio di guardia farmaceutica è assicurato dalle farmacie di turno, organizzate in gruppi per meglio coprire il territorio. Al di fuori del normale orario di apertura (che viene stabilito dalla Regione e definito a livello locale dalle ASL) c’è sempre una farmacia di turno (aperta nei capoluoghi di provincia e con il servizio di reperibilità negli altri comuni) che viene indicata nella bacheca delle farmacie. In genere anche i giornali locali riportano l’elenco delle farmacie di turno che è anche reperibile sul web (ad esempio sul sito www.farmaciaeuropa.eu). Il servizio di guardia è limitato alle richieste urgenti per le quali –è opportuno ricordarlo- serve la prescrizione medica ed è dovuto un diritto di chiamata.

Per evitare equivoci con altre figure professionali il farmacista deve indossare un camice bianco ed avere un tesserino di riconoscimento e lo stemma dell’Ordine dei Farmacisti, il caduceo.

Sono numerosi i servizi che le farmacie offrono (informazioni sanitarie, campagne di prevenzione, misurazione della pressione, autoanalisi del sangue, delle urine, noleggio delle attrezzature sanitarie) e sono in continuo aumento (defibrillatori, prenotazione visite specialistiche, convenzione social card, internet, ecc.).

L’assistenza farmaceutica viene definita, sostanzialmente a livello regionale, ed è assicurata dalle farmacie territoriali ed in alcuni casi dalle farmacie ospedaliere. Il prontuario farmaceutico riporta l’elenco dei farmaci “mutuabili” e l’eventuale quota a carico dell’assistito. Ci sono sostanzialmente due quote: il ticket e la differenza tra il farmaco di marca ed il corrispondente generico. C’è poi un complesso sistema derogatorio che riduce l’importo dei ticket per alcune categorie e fissa l’esenzione per altre. Da circa un anno le farmacie territoriali provvedono alla distribuzione di farmaci, particolarmente costosi, per conto diretto della Regione con un sistema (D.P.C.) che sta consentendo notevoli risparmi. L’attento monitoraggio sulla spesa farmaceutica ed il risparmio ottenuto con i farmaci generici, la D.P.C. ed i ticket hanno permesso di mantenere sotto controllo la spesa che negli ultimi anni è costantemente diminuita.

Nei prossimi anni, per assicurare le risorse necessarie ad una popolazione sempre più longeva ed alla gestione di importanti patologie, assisteremo ad una limitazione dell’accesso al farmaco mutuabile con un incremento della fascia C e dell’area di automedicazione. Il farmaco sarà assicurato a chi ne avrà bisogno tramite le note limitative AIFA ed i piani terapeutici; aumenterà inoltre il ricorso ai farmaci “generici”.

La maggiore diffusione dei prodotti di automedicazione richiederà un atteggiamento cauto ed una specifica necessità di informazioni. È di tutta evidenza che –al di là delle informazioni suggerite dai media- l’interlocutore del cittadino sarà il proprio medico e soprattutto il proprio farmacista che avrà sempre più un ruolo consulenziale e di servizio.

( photos)
1 Gennaio 1970

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